UVT

Translationes

 

INVITO A COLLABORARE

 

 

Translationes

 

7 (2015)

 

Le età della storia della traduzione

 

 

Era appena il 1958, quando Andrei V. Fedorov[1] sottolineò la rilevanza della storia della traduzione per una futura teoria della traduzione. Sette anni più tardi, Georges Mounin ne denunciava la mancanza,  collocandola nelle vicinanze della storia della musica, della pittura o della letteratura, e notando laspetto monumentale che il compimento di un lavoro dedicato alla storia della traduzione avrebbe dovuto assumere, vista lenorme quantità di informazioni raccolta in prassi millenaria[2]. Da allora sono passati cinquantanni durante i quali sono stati registrati dei progressi notevoli nel campo, grazie ai lavori di G. Steiner[3], F. Rener[4], H. van Hoof[5], M. Ballard[6], J. Delisle[7], L. Venuti[8], A. Pym[9], per citare solo alcuni studiosi dei più noti in ambito occidentale.

La storia della traduzione si è imposta come disciplina accademica e tema di convegni internazionali, destando sempre di più linteresse dei ricercatori di scienze umanistiche, probabilmente anche in virtù di un aumento degli studi a carattere interdisciplinare. Si rivela dunque opportuna una rassegna sul futuro e il presente di questa disciplina, in vista dellindividuazione di futuri indirizzi di sviluppo. Tenendo presente tutto ciò, abbiamo deciso di dedicare il settimo numero della rivista Translationes alla storia della traduzione, il nostro intento essendo anche quello di delineare le tappe del suo costituirsi come disciplina, dallinteresse sporadico degli anni 60-70, alla comparsa di lavori di riferimento negli anni 90 e alla conferma del suo statuto  di parte integrante della traduttologia, avvenuta negli ultimi dieci anni, in correlazione alla professionalizzazione della figura dello storico della traduzione allinterno di programmi di studio specifici rinvenibili in numerosi atenei.

Il presente numero dunque si concentra su alcune questioni di natura metodologica, culturale ed ideologica:

   Storiografia della traduzione

Gli aspetti tracciati da Jean Delisle, inRéflexions sur lhistoriographie de la traduction et ses exigences scientifiques[10], riguardanti il modo di scrivere la storia della traduzione, aspetti di carattere scientifico e deontologico, analizzabili da una duplice prospettiva, sia descrittiva che prescrittiva, si confermano tuttora attuali. Una rilettura del testo in questione potrebbe contribuire a stabilire la necessità della problematizzazione relativa allimplementazione di determinati metodi di ricerca, così come lindividuazione delle conseguenze fauste o infauste determinate dallapplicazione di certi principi normativi nello studio della storia della traduzione.

   Linterdisciplinarità della storia della traduzione

I lavori proposti potrebbero prendere in considerazione il modo in cui si sono configurati i rapporti tra la storia della traduzione e le altre discipline dellarea linguistica, letteraria e traduttologica. Mettendo a disposizione questa pista interpretativa, intendiamo identificare inizialmente le motivazioni e in seguito le conseguenze dellintroduzione della storia della traduzione nei piani di studio universitari.

   La deontologia dello storico della traduzione

La redazione suggerisce le seguenti direzioni di ricerca: 1) il ruolo dello storico della traduzione nel processo di ricerca quello di rappresentare e/o interpretare i dati; 2) l(in)visibilità dello storico della traduzione (eventuale parallelo con la figura invisibiledel traduttore di Venuti, The Translator's Invisibility: A History of Translation, 1995); 3) il modo in cui lo storico della traduzione dà un senso e una direzione al tempo,  per il quale traccia un percorso e un discorso apparentemente oggettivi; 4) limpatto di questi atteggiamenti e decisioni  1), 2), 3) a livello deontologico; 5) in quali termini si possa definire letica dello storico della traduzione.

 

Questi sono soltanto alcuni degli assi di analisi sui quali Translationes 7 (2015) si propone di richiamare lattenzione del pubblico specializzato. Attraverso la raccolta dei contributi, la nostra rivista di studi sulla traduzione e traduttologia mira a innescare un dialogo inter- e transculturale con risultati concreti a livello conoscitivo e, allo stesso tempo,  a fornire una panoramica precisa sulle problematiche attuali della storia della traduzione. 

 

 

Calendario

 

1 ottobre 2015: Termine ultimo per linvio dei lavori in formato elettronico al  seguente indirizzo: isttrarom.translationes@gmail.com.

01-29 ottobre 2015: La valutazione dei lavori anonimi da parte di due relatori scelti tra i membri del comitato scientifico e della redazione oppure tra le personalità scientifiche esterne.

30 ottobre 2015: Data entro la quale gli autori saranno informati sulle condizioni di accettazione ed eventuale restituzione dei lavori con scheda di valutazione.

15 novembre 2015: Termine ultimo per linvio della versione finale dei lavori   conforme alle osservazioni dei relatori e alle norme redazionali della rivista.



[1]
                        [1] Andrei V. Fedorov, Vvedenie v teoriju perevoda [Introduzione alla teoria della traduzione], seconda edizione rivista, Moscova, Literaturi na inostrannix iazikax, 1958.

[2]
                         Georges Mounin, Teoria e storia della traduzione, Torino, Einaudi, 1965, p. 29.

[3]
                        [3] George Steiner, After Babel: Aspects on Language and Translation, Oxford, Oxford University Press, 1975. Trad. it. , Dopo Babele. Aspetti del linguaggio e della traduzione, Garzanti, Milano, 1994.

[4]
                        [4] Federick Rener, Interpretatio. Language and Translating from Cicero to Tytler, Amsterdam, Rodopi, 1989.

[5]
                        [5] Henri van Hoof, Histoire de la traduction en Occident, Paris, Duculot, 1991.

[6]
                        [6] Michel Ballard, De Ciceron à Benjamin. Traducteurs, traductions, réflexions, Lille, Presses Universitaires de Lille, 1992.

[7]
                   [7] Delisle, Jean, Gilbert Lafond, Histoire de la traduction/History of Translation, CD-Rom DIDAK, Ottawa, Université d'Ottawa, 2002.

[8]
                        [8] Lawrence Venuti, The Translator's Invisibility: A History of Translation, London and New York, Routledge, 1995. Trad. it., L'invisibilità del traduttore. Una storia della traduzione, Roma, Armando, 1999.

[9]
                        [9] Anthony Pym, Method in Translation History, Manchester, St Jerome Publishing, 1998.

[10]
                        [10] Jean Delisle, Réflexions sur lhistoriographie de la traduction et ses exigences scientifiques, inÉquivalences, vol. 26, n. 2 e vol 27 n. 1, 1997-1998, pp. 21-43.